Considerato nei vari modi, nella sua espressione, negli effetti e nei rimedi
Componimento I
Il Lar esprime i suoi i pensieri e gli affetti negli uomini: la rammemorazione, con impressive vivifiche esperienze di ricordo, tende a conservare e a tramandare nei lontani futuri tempi, quei luoghi, quelle espressioni de’ pensieri e degli affetti che ne hanno formato la coscienza di sé. Modi diversi di sopravvivenza dell’identità.
In realtà, come ebbe a osservare lucidamente Saverio Baltieri, non era il pensar corrente del tempo ad essere contaminato, ma “questa avvertita instabilità” derivava dalle cagionevoli prostrazioni emotive, dopo le vicende che vedevano cadere in rovina i migliori affetti, o per l’abbandono in cui persone care si lasciavano; perciocché mentre la scarsa compassione rimastavi, si spegneva immiserita ed avvilita, in mezzo alle spente emozioni, si insidiavano convinzioni pessimistiche. Conseguentemente non curando il rispetto e l’amore delle proprie affezioni, la persona così ormai provata respirava un’aria pregna di rammemorazioni, e infine nella solitudine soggiaceva all’infiltrazione del Lar, che dopo aver preso possesso della persona la rendeva serva delle di lui percezioni.
Come si può con evidenza comprendere, le cause scatenanti il penetrare del Lar nella persona, posto l’accento, sui fattori psico-geografici e meteoropatici che sono le rammemorazioni. Da tempo, infatti, è acclarata la dottrina dei sentimenti atmosferici che spiega l’origine delle insidie affettive attraverso la diffusione nell’aria dei cosiddetti Lari che provenivano da fenomeni espressi da uno o più Spiritus loci presenti in un determinato territorio e che entravano in contatto con l’uomo.
Tornando qui al punto solvente che tale effetto comporta, nel momento in cui esso viene regolato, secondo l’ordine prescritto delle rammemorazioni, ho voluto evidenziare come, in quel particolare tempo che oggi ancora non è, si sia possibilmente sviluppata quella sorprendente affezione definita Paramnesia, così da aggiungervi del mio primiero argomentare con una personale trattazione del fenomeno, ormai incontrovertibile, alfine di giungere a una conclusione possibilmente chiara.
Per unire in un sol concetto tutto ciò che, intorno allo stesso effetto paramnesico, aveva scritto nella sua opera il Baltieri, ai suoi volumi ho voluto aggiungere di quanto ebbi a poter studiare intorno all’argomento.
Nei volumi del Baltieri, antecedenti all’Egloga che un grande poeta, il Beato Raimondo Lullo, ebbe a concepire sul manifestarsi del Lar, ho reputato necessario integrare con queste mie dissertazioni l’intero corpus dei trattati.
Il mio scopo non è di riferire in questo studio né tutte le notizie in sulle Vite del Lar o del personaggio che tal presenza ospita, né tutte le opere che codesta affezione produce e né meno di dar giudizio di esse come hanno fatto in precedenti studi speculativi.
Vorrei tentare semplicemente di dar fuori quanto rimaneva nella di noi esperienza e far memoria di molti possibili rimedi de li quali, per l’avanti, si possa aver contezza onde, così che, di contro, per tali effetti non se ne abbia punto subire.
Componimento II
Per esporre i mezzi e i rimedi, con i quali possa servirsi la persona che subisce l’effetto del Lar, voglio incominciare con l’esporre il caso così come sorge.
La persona che si trova in uno stato di prostrazione, che inizia a diffidare di sé medesima, perché grandemente provata da grave ed estrema debolezza, è la perfetta preda del Lar. Esso trova in quella fragilità la naturale sua dimora. La forza delle correnti generate da vortici aerei è la forza del Lar. In essa e attraverso di essa il Lar si introduce nel corpo ospitante.
Bisogna dunque restar persuasi di questa verità, di come il senso predittivo possa essere pensato, a torto, come coincidenza, e non come relazione tra persona e Lar. Rifugiarsi in un casuale effetto di coincidenza.
La sensibile cognizione di immobilità assoluta della quale si viene avvolti si manifesta allor quando il Lar, prendendo possesso delle particolari aree vitali, con una metodica esplorazione, ci conosce, financo nei più minuti umori. Si tratta di un viaggio percorso attraverso una galleria di specchi per arrivare ad una rifondazione di senso.
Il Lar se ne viene nel nuovo mondo, scavando tra la sepolta memoria, per governare qual sovrano illuminato. Con giusto comando e con sereno giudizio controlla i contrasti e i turbamenti. Con misurata tempra porta il convincimento ad esser mite e infine fedele alle acquisite memorie.
Nel farsi doppio io, il Lar protende i suoi confini nel tempo di una storia più grande. Per i campi eterei dello spazio il nuovo corpo conquistato salverà il Lar dal rischio disperdersi in oblio indistinto.
E così, il Lar “al riparo da feroci venti e da turbini tonanti del non tempo, rapido nel volo, raggiunge il desiato affetto”. Dall’ Egloga VI del Beato Raimondo Lullo
Baltieri specificò quanto l’uso del Vanadio potesse esser solo un parziale lenitivo. All’intensificarsi dei corsi vorticosi, il corpo prostrato percepisce nell’ambiente un profluvio del vapore disgregante.
Oltre a ciò, si raccomandava ai destinati del forzato accoglimento, di non abbandonarsi alla malinconia, per raccogliere le originarie forze, le primeve convinzioni. A questo scopo, pare non rimanga spazio a fantasticherie che, al pari di fumigazioni, si rivelano obnubilanti quanto più metodicamente, secondo l’individualità, si manifestino.
Gli effetti della fecondazione che invade i loci memoriali della persona non esauriscono ancorché contrastati alquanto flebilmente dall’istintiva disconoscenza, che l’azione continua della rammemorazione continua ad imperversare.
Nei giorni che seguono l’occupazione dei loci da parte de Lar, ansie ben profonde, colmano l’animo della persona, e risaliti all’attenzione i preoccupanti effetti, mettono alla prova le deboli sicurezze già troppo provate dalla prostrazione generale.
Alla difesa dei loci memoriali non deve venir meno l’attività dei significanti ascritti, che dall’opera di risveglio di memorie fondative, sollecitano nel sopra i punti più minacciati da surrogazione, e sconoscimenti che l’incalzar dell’affermarsi del Lar provoca.
E se l’aere avvertito si faccia fortemente riscaldato allora è certo che si sia aperta la strada alla cultura personale, intendendo con questa, cognizioni e esperienze acquisite. Il Lar così allarga gli spazi condivisi e risolve gli umori avversi.
Ma se i contrasti non cessano, anche i tentativi di una risoluzione del Lar nemmeno cessano, ch’Ei riprende tenacemente quanto più si fa frequente il conflitto, e più urgente. Oltre le disposizioni, che una volta insediato assegna dal suo luogo ai diversi canali percettivi, egli sostiene e cura quegli stessi loci nei quali si serve in un mutuo rapporto di sussidiarietà.