Il prototipo conservativo è uno snodo critico per ragionare sia sulla necessità di preservare una memoria collettiva sia sulle conseguenze che tale realizzazione potrebbe avere sulla realtà, una impossibilità al conseguimento di una condivisione partecipata di tale memoria.
L’accesso a una memoria collettiva “preservata” sarebbe possibile solamente assumendo i principi stessi del modello preservato. Questa scelta potrebbe avere conseguenze sul modo in cui si costruirà la narrazione storica nelle rappresentazioni future.
La preoccupazione sociale per custodire l’integrità delle nostre esperienze e dei processi fisiologici che ne sono alla base, identità di concetto e forma [∞ − ∞] deve affrontare una casualità psicologica, imprevedibile, nella quale alcuni atti si sentono come determinati da attività imprevedibili proprie dell’agire.
Che veggiamo se non d’essere punto rammemorato, non mai menzionati che sull’altrui riflesso.
La volontà di conservazione automatica dei prototipi, necessari alla generazione di artefatti culturali, prevede lo sviluppo di un grande movimento di conservazione dell’attimo temporale. Tale movimento necessita anche il sostegno degli stati antagonisti del ricordo e del progetto, in apparenza stati inconciliabili ma originati dalla stessa causa, il tempo [∞ − ∞].
Il movimento di conservazione dell’attimo temporale contribuisce all‘aiuto della formazione di culture native distinte, e anche al recupero dell’ablato moderno che ha dato testimonianza di sé con mezzi materiali per accedere immaginativamente al passato.
Il prototipo conservativo è costituito da un dispositivo sistemico applicabile su differenti ambiti e situazioni agite morfologicamente: un caso, quello stato dell’attenzione valutativa che subisce un cambiamento dovuto alle oscillazioni della scansione temporale dell’evento, la memoria, circoscritta alle aree interessate viene filtrata viene convogliata al dispositivo di “misura significante” costituito da una vasta area auto-osservativa.
Non sembrerebbe esistere un prototipo conservativo di moto indipendente, ma tale moto verrebbe instaurato e mantenuto dal campo dall’oggettività. Nel suo manifestarsi, il prototipo conservativo, si dispone nel tempo, assecondando la percezione che ne ha di lui l’osservatore. Il prototipo conservativo è provvisto di un labirinto che intercetta e separa i residui, percepiti inconsciamente, presenti nella narrazione stratificata del flusso temporale dopo ogni ricostruzione rammemorativa. Questi residui vengono poi prelevati per essere classificati.