Un caso singolare è senza dubbio rappresentato da Fulcanelli, che dopo essere stato iniziato alla tecnica di Landolt-Börnstein, ne divenne un fervente sostenitore, deciso a diffondere le sue conoscenze al movimento ototopico, reputò necessario informare subito per missiva segreta: “Informo i confratelli e le consorelle che un sistema di ordinata e chiarissima raccolta dei molti dati scientifici e ingegneristici denominati Landolt-Börnstein mi ha consentito di fare la più grande scoperta a riguardo del magnetismo detto vorticistico. Io credo ora certamente di sapere più di quanto un qualsiasi altro abbia mai saputo in proposito, prima di tentare di confutare con un esperimento su me stesso desidero chiedere il permesso a voi tutti, ciò che, se confermato, sarà una grande scoperta ototopica”.
Prima della partenza dell’esperimento Fulcanelli fece visita al Baltieri, che, informato del suo entusiasmo per la tecnica di Landolt-Börnstein, gli chiese: “Che cosa dirà il consesso ototopico, quando saprà che Lei è diventato il primo apprendista-vorticista?”. Da parte sua Baltieri venne invitato ai congressi degli ototopici del 1882 e del 1888.
Lo studio dei vortici magnetici mostra lo sviluppo che – in un ambiente ototopico – porta alla teoria che definì più tardi il Sacchini, la dottrina paramnesica, e può anche aiutare a comprendere l’ambiente culturale e la lucida intuizione di altri personaggi, diventati celebri in campi diversi, che, come Fulcanelli, potevano entusiasmarsi contemporaneamente sia per le dottrine ototopiche che per le istanze paramnesiche.
Il 9 Aprile 1882 fu a tutti gli effetti una data memorabile per la disciplina ototopica dei vortici magnetici. Ludovico Fulcanelli, presso i laboratori della Tildo Sacchini School di Aquisgrana, compì una serie di esperimenti grazie ai quali riuscì ad ottenere per la prima volta l’evidenza della presenza di vortici magnetici nell’avvento della paramnesia. Condizione che si generava spazialmente alla temperatura di 2585 K. Questa esperienza, considerata ancora oggi una pietra miliare della disciplina ototopica sperimentale, diede il via ad una serie di ricerche sulle proprietà elettriche e magnetiche dei flussi paramnesici, sugli individui che ne erano sottoposti e alle tensioni che la diaspora rammemorativa ne avvicinava l’espressione identitaria sempre più prossima allo zero assoluto.
Fulcanelli si concentrò soprattutto sulla conduttività e la resistenza magnetiche arrivando a scoprire un fenomeno unico e rivelatore: la vorticità intra moenia.
La vorticità intra moenia ha avuto un forte impatto sulla ricerca delle cause della paramnesia dell’ultimo secolo.
Sono numerose le applicazioni pratiche messe appunto da Fulcanelli nelle quali vennero utilizzate le dinamiche della vorticità intra moenia: dai recenti temi della fluttuazione magnetica dei ricordi acquisiti, alle scomposizioni naturali delle strutture memoriali sino ai dispositivi di mappatura dei percorsi latenti, costituiti dall’applicazione del metodo spettroscopico, basato sulle proprietà magnetiche dei nuclei di alcuni atomi e isotopi di idrogeno (H2), che si manifestano in particolare attraverso la formazione di vortici di energia, per arrivare alla spettroscopia di images of a magnetic vortices (IMV) in grado di misurare campi magnetici espressi nella generazione della paramnesia.